“Ho sempre pensato che la fotografia sia come una barzelletta: se la devi spiegare, non è venuta bene.”
Ansel Adams
Il desiderio di scoprire, la voglia di emozionare, il gusto di catturare, tre concetti che riassumono l’arte della FOTOGRAFIA
domenica 22 febbraio 2015
Cenni di storia
La fotografia ha una data di nascita “ufficiale”: 9 luglio 1839 quando al procedimento fotografico diLouis Jacque Mandè Daguerre (1787- 1851), scenografo e creatore di diorami, viene concesso il brevetto dall’Accademia delle Scienze di Parigi. Il suo socio, e vero “scienziato”, Joseph Nicéphore Niepce (1765-1833), che già negli anni venti aveva prodotto diverse eliografie, muore prima di vedere questo riconoscimento. Nasce così il Dagherrotipo (1839-1860 ca.): una lastra ricoperta d’argento che, esposta ai vapori dello iodio (ioduro d’argento), messa in camera oscura e posizionata davanti al soggetto da riprendere, dopo una posa decisamente lunga e un lavaggio in sale marino e mercurio (per eliminare ogni residuo di ioduro d’argento che potesse continuare a scurirsi), mostra un’immagine speculare dell’oggetto ripreso. Di una nitidezza e lucentezza sconvolgente per l’epoca, questa tecnica rivoluziona il mondo del ritratto, ora alla portata di tutti, e della memoria familiare e collettiva. Rivela inoltre all’uomo la sua pochezza nell’ osservazione diretta della natura, minando il suo senso di assoluto. Il dagherrotipo è un unicum, da cui è impossibile ricavare delle copie.
Queste frasi sulla fotografia dimostrano come tale disciplina, di nascita relativamente recente, abbia acquisito nel corso degli anni il rango di vera e propria forma d'arte. Chi l'avrebbe detto che la registrazione statica di un'immagine avrebbe potuto diventare un esempio artistico di eccellenza?
Roberto Boncompagni
Roberto Boncompagni
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